L'avvento dell'intelligenza artificiale ha suscitato molteplici teorie e ipotesi.
Numerose voci sostenevano che, con la nascita di soluzioni come ChatGPT, molte professioni avrebbero subito un'automazione repentina.
Si prospettava un orizzonte dove professionisti come avvocati, ingegneri e giornalisti avrebbero perso rilevanza in virtù di queste innovazioni. In un attimo l'immaginario collettivo si stava delineando verso una direzione preoccupante.
Come però spesso accade quando un prodotto, un bene o un servizio vanno "in bolla", il corso degli eventi sta dando delle risposte concrete. Contrariamente a tante credenze, nei primi mesi dal suo debutto, l'impiego estensivo dell'AI non ha causato ondate di licenziamenti.
Gli Stati Uniti, per fare un esempio, registrano un tasso di disoccupazione del 3,5%, mentre in Europa tale percentuale ha addirittura registrato un calo. Cifre che contraddicono l'idea catastrofica di un'AI pronta a erodere posti di lavoro.
Il fulcro della questione? La vera essenza dell'intelligenza artificiale.
Sarah Guo, esperta in investimenti per startup legate all'AI, sostiene con fermezza: "L'idea che l'AI cancellerà interi ambiti lavorativi è pura fantasia". E non si può che darle ragione. Prendiamo come esempio il mondo giuridico.
C'era chi pronosticava che ChatGPT avrebbe messo fuori gioco gli avvocati, ma i fatti raccontano un'altra storia. Allen & Overy, prestigioso studio legale internazionale, ha integrato un software AI denominato Harvey senza eliminare neanche una posizione all'interno del suo organico.
Harvey esamina portali giuridici, contratti e altri documenti di natura complicata, fornendo interpretazioni e sintesi.
Molti avevano ipotizzato che sarebbe stato la fine per paralegali e nuovi avvocati associati.
L'intelligenza artificiale ha potenziato le loro capacità, accrescendo la loro efficienza e rendendoli ancor più fondamentali per lo studio dei singoli casi.
Daren Orzechowski, uno dei partner dello studio, mette in evidenza il ruolo cruciale della precisione e della fiducia dei propri professionisti.
Come lui stesso rievoca, quando il diritto si è digitalizzato, esistevano analoghe apprensioni.
E nonostante ciò, gli avvocati non solo sono sopravvissuti, ma sono anche aumentati in numero.
L'essenza di ChatGPT
In realtà, almeno per ora, l'intelligenza artificiale eccelle nell'eseguire un compito preciso ma incontra difficoltà quando si tratta di gestire un insieme di attività come lo farebbe una persona. Questo posiziona ChatGPT e i suoi simili come complementi ideali, piuttosto che come sostituti completi.
Un caso emblematico è rappresentato dalla radiologia.
Contrariamente alle attese, la domanda di radiologi non ha subito flessioni.
Alla Mayo Clinic, per esempio, circa 500 radiologi si avvalgono di strumenti basati sull'AI per esaminare e categorizzare immagini biomediche.
L'AI non solo li supporta migliorando la loro efficienza, ma aiuta anche a colmare le lacune dovute alla mancanza di specialisti. Il dottor Bradley Erickson, neuroradiologo presso la Mayo Clinic, evidenzia che l'AI potrebbe, in realtà, accrescere la richiesta in ambito radiologico.
Il dominio dell'uomo non è in discussione
Quando emergono notizie di imprese che sostituivano la forza lavoro con l'AI, è essenziale affrontare la questione con una visione equilibrata. Molte di queste imprese potrebbero già avere piani di riduzione del personale e utilizzano l'AI come un modo conveniente per rappresentare tali decisioni come se fossero "forzate" dall'inevitabile avanzata dell'intelligenza artificiale.
Daron Acemoglu, un rinomato economista del MIT, sottolinea che, anche se in futuro l'AI dovesse raggiungere un livello tale da poter rimpiazzare interi comparti industriali, le imprese avrebbero ancora bisogno di figure umane per gestire eventuali bug o blocchi della catena di produzione.
Ad oggi possiamo dire che a giudicare dalla situazione attuale, puntare sul capitale umano risulta essere ancora la mossa più sensata.
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