Il VIX, spesso definito come "indice della paura", è uno degli indicatori di volatilità più seguiti nei mercati finanziari.
Creato dal Chicago Board Options Exchange (CBOE) nel 1993, il VIX rappresenta le aspettative del mercato sulla volatilità a 30 giorni del S&P 500.
Si basa sui prezzi delle opzioni dell'indice e offre un'indicazione del livello di incertezza o stress percepito dagli investitori.
Un VIX elevato segnala una maggiore volatilità attesa, mentre un VIX basso indica un mercato relativamente stabile.
Figura 1
Il VIX è un componente centrale nell'analisi macroeconomica poiché riflette l'umore generale degli investitori.
Molti economisti e analisti finanziari utilizzano il VIX per comprendere la percezione del rischio e anticipare potenziali turbolenze economiche.
In particolare, in contesti di alta volatilità, gli investitori tendono a rifugiarsi in asset meno rischiosi, il che può influenzare le decisioni di politica monetaria e fiscale.
Il ruolo del VIX nell'analisi macroeconomica
L'importanza del VIX non si limita al solo ambito dei mercati finanziari.
Esso si inserisce in un contesto più ampio, fornendo informazioni cruciali per comprendere l'evoluzione delle variabili macroeconomiche.
In periodi di elevata incertezza economica, come durante una recessione o un rallentamento economico, il VIX tende a salire, segnalando un aumento della volatilità nei mercati azionari.
Questo comportamento è solitamente accompagnato da una crescita nella domanda di strumenti finanziari più sicuri, come i titoli di Stato o dell'oro.
Un VIX elevato potrebbe inoltre spingere la Federal Reserve o la Banca Centrale Europea a intervenire con politiche monetarie più accomodanti per stabilizzare i mercati e calmare le pressioni inflazionistiche derivanti dall'incertezza.
Allo stesso modo, i governi possono decidere di adottare politiche fiscali espansive per stimolare la crescita e ridurre i timori legati a un rallentamento economico.
Analisi del VIX in periodi di crisi
Un esempio evidente che ci dimostra l'andamento del VIX in un contesto di crisi è stato quello della crisi finanziaria del 2008.
Durante il crollo dei mercati finanziari, il VIX ha raggiunto livelli senza precedenti, superando quota niente meno che 80 punti. Di solito le oscillazioni si attestano intorno ai 30 punti.
Come potete notare nel grafico di Figura1.
Questo picco rifletteva un'aspettativa di estrema volatilità, con gli investitori che temevano ulteriori cadute dei mercati e cercavano protezione nei beni rifugio.
Allo stesso modo, durante la pandemia da COVID-19 nel 2020, il VIX ha mostrato un comportamento simile, con picchi superiori a 60 punti.
È fondamentale notare che, sebbene il VIX sia ampiamente utilizzato come indicatore di paura, non deve essere interpretato come un segnale diretto di imminente crisi economica.
Un'analisi superficiale del VIX potrebbe portare a conclusioni errate, poiché un aumento della volatilità attesa non implica necessariamente un crollo del mercato.
Piuttosto, esso rappresenta una percezione di rischio che può o meno concretizzarsi in un'azione correttiva da parte del mercato.
VIX e operatività pratica nel trading
Nell'ambito dell'operatività di trading, il VIX è particolarmente utile per sviluppare strategie basate sulla volatilità. A tal proposito possiamo utilizzare i futures.
I trader possono infatti utilizzare il VIX come strumento per identificare momenti di alta volatilità e, di conseguenza, adattare le proprie strategie in base al livello di rischio percepito.
Vediamo nella pratica, l'impiego del VIX futures.
I contratti futures sul VIX permettono agli investitori di prendere posizione sull'aspettativa di volatilità futura.
Quando il VIX è basso e si prevede un aumento della volatilità, i trader possono acquistare futures sul VIX, cercando di trarre profitto dall'incremento della volatilità stessa.
Viceversa, in un contesto di alta volatilità, vendere futures sul VIX può risultare una strategia vincente se si prevede un ritorno alla normalità.
Il VIX può essere perciò utilizzato anche come strumento di copertura.
Durante periodi di elevata volatilità, gli investitori possono acquistare opzioni put sull'S&P 500 o investire in ETF che replicano l'andamento del VIX, in modo da proteggere il proprio portafoglio da potenziali ribassi.
Strategie basate sulla volatilità
Una delle applicazioni più comuni del VIX nel trading pratico riguarda lo sviluppo di strategie basate su differenti regimi di volatilità.
I trader professionisti riconoscono che i mercati tendono a comportarsi in modo diverso a seconda del livello di volatilità presente.
Un VIX basso indica un mercato stabile, con movimenti limitati, mentre un VIX alto suggerisce turbolenza e ampi range di oscillazione.
Sfruttare queste informazioni a proprio vantaggio può fare la differenza nella performance complessiva di un portafoglio.
Esistono diverse strategie che incorporano il VIX come elemento guida che rappresentano statisticamente un dato a vantaggio degli investitori ma ricordiamo non essere una certezza per il futuro:
Strategia contrarian: Questa strategia si basa sul principio che la volatilità estrema è spesso seguita da un'inversione di tendenza. In un contesto di mercato in cui il VIX raggiunge livelli estremamente elevati, i trader contrarian potrebbero iniziare a considerare posizioni long sul mercato azionario, aspettandosi un rimbalzo.
Al contrario, quando il VIX è estremamente basso, può indicare un eccesso di compiacenza nel mercato, suggerendo l'opportunità di una correzione al ribasso.
Strategia di breakout: In mercati ad alta volatilità, con un VIX crescente, i trader possono adottare strategie di breakout. In presenza di forti movimenti, che potrebbero verificarsi durante periodi di elevata incertezza, una rottura sopra o sotto livelli chiave di supporto e resistenza può essere particolarmente significativa. Il VIX, in questo contesto, diventa un indicatore cruciale per comprendere il rischio e la potenziale espansione del range di oscillazione.
Strategia di copertura: L'acquisto di opzioni put, quando il VIX è basso, può essere una strategia efficace per proteggere un portafoglio in vista di un potenziale aumento della volatilità. Investire in strumenti che replicano il VIX, come gli ETF o i futures, può servire come una copertura diretta contro il rischio di ribasso dei mercati azionari.
Trading su futures VIX
Per comprendere l'applicazione pratica del VIX, esaminiamo una strategia di trading su futures VIX.
I contratti futures sul VIX consentono agli investitori di speculare o proteggersi contro cambiamenti nelle aspettative di volatilità futura.
Supponiamo che un trader osservi un periodo prolungato di bassa volatilità, con il VIX vicino a livelli storicamente bassi, come accaduto tra il 2017 e l'inizio del 2018, quando il VIX oscillava tra 9 e 12.
Il trader di stocks, notando l'elevata stabilità del mercato e preoccupato che un evento inatteso possa causare un incremento improvviso della volatilità, decide di acquistare futures VIX come copertura dei propri investimenti.
Se nei mesi successivi un evento significativo, come una crisi geopolitica o un improvviso shock economico, fa impennare la volatilità e il VIX sale, il valore del contratto futures acquistato aumenterà in modo significativo, generando un importante profitto.
Questa strategia è tipicamente utilizzata in periodi di tranquillità per proteggersi da un aumento della volatilità che potrebbe derivare da eventi imprevisti o quando ci si affaccia verso una recessione.
Allo stesso tempo, i futures sul VIX possono essere venduti quando la volatilità è già alta e si prevede una sua riduzione.
Ad esempio, durante la crisi finanziaria del 2008, dopo il picco del VIX sopra quota 80, i trader che hanno venduto futures sul VIX hanno tratto profitto quando la volatilità ha cominciato a scendere con la stabilizzazione dei mercati nel 2009.
VIX e gestione del rischio
Come già anticipato il VIX è anche uno strumento fondamentale per la gestione del rischio in portafoglio.
L'allocazione delle risorse in base alla volatilità attesa è cruciale per ottimizzare il rapporto rischio-rendimento.
In un contesto di VIX crescente, un gestore di portafoglio potrebbe decidere di ridurre l'esposizione agli asset più rischiosi, come le azioni, e aumentare la componente di strumenti obbligazionari o investimenti in oro.
Questa gestione dinamica del rischio basata sul VIX può essere particolarmente utile per gli investitori istituzionali, che devono bilanciare la necessità di generare rendimento con l'obbligo di proteggere il capitale contro movimenti avversi dei mercati.
Limitazioni del VIX
Nonostante la sua efficacia, è importante riconoscere che il VIX presenta anche delle limitazioni. Innanzitutto, il VIX misura solo la volatilità implicita, ovvero quella che il mercato si aspetta in base ai prezzi delle opzioni.
Ciò significa che il VIX non fornisce informazioni sulla volatilità effettiva o realizzata, ma solo su quella attesa.
Di conseguenza, può esserci un disallineamento tra le previsioni del mercato e la realtà.
Inoltre, il VIX tende a reagire in modo estremamente sensibile agli eventi di breve periodo, ma non sempre cattura i cambiamenti strutturali di lungo termine nei mercati. Pertanto, i trader professionisti devono utilizzarlo in combinazione con altri indicatori e con un'analisi più ampia per evitare errori di valutazione.
L'integrazione del VIX in un approccio dinamico di gestione del rischio e di trading sulla volatilità consente di ottenere un vantaggio competitivo nel mercato, ma richiede una comprensione approfondita delle sue dinamiche e delle sue implicazioni macroeconomiche.