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BILL BENTER: L'UOMO CHE HA CREATO L'ALGORITMO VINCENTE ALLE CORSE DEI CAVALLI

Aggiornamento: 19 set 2023


bill benter

La sua incredibile storia è stata documentata da prestigiosi giornalisti, tra cui Kit Chellel di Bloomberg.

La sua straordinaria ascesa finanziaria può sembrare incredibile, ma può essere spiegata da tre fondamentali condizioni.


Quale è stato il segreto del successo di Benter?

Innanzitutto, Bill Benter è stato il capo di un bookmaker di scommettitori high roller asiatici.

Questo gli ha fornito l'accesso a capitali significativi e una rete di informazioni preziose sulle scommesse.

La seconda condizione è stata la creazione di un algoritmo altamente sofisticato che ha rivoluzionato il mondo delle corse di cavalli di Hong Kong e chi lo ha copiato (il suo ex socio) ha accumulato una fortuna superiore ai 900 milioni di dollari.

Questo algoritmo ha analizzato dati e informazioni in modo così efficace che ha mandato in tilt il sistema di scommesse ippiche, portandolo ad accumulare un capitale di vincite da record.

La terza condizione chiave è il contesto storico degli anni '80 e '90, quando l'approccio alle scommesse non era così professionale e le informazioni erano limitate, i bookmakers erano molto meno reattivi nel refreshare una quota in base a notizie dell'ultimo minuto.

Oggi, con l'evoluzione della tecnologia, i margini di manovra sono estremamente ridotti, ma all'epoca, la capacità di Bill Benter di sfruttare le opportunità era senza pari.


La sua storia include anche una tattica intrigante: diffondere il più possibile le informazioni per rallentare la crescita dei sindacati avversari e livellare il campo di gioco.

Bill Benter e il suo ex socio australiano hanno tirato fuori quasi 2 miliardi di dollari dalle scommesse a totalizzatore dell'Hong Kong Jockey Club, uno dei pool più ricchi al mondo.

La loro storia è appassionante, complessa e merita di essere raccontata nei dettagli per comprendere l'incredibile successo che hanno ottenuto nel mondo delle scommesse sportive.


La grandezza dell'impresa di Bill Benter risiede nella sua abilità straordinaria nel sviluppare un algoritmo vincente in uno degli sport più imprevedibili e complessi, le corse di cavalli. Come sottolineato dal giornalista Kit Chellel, molti considerano le corse dei cavalli come un gioco impossibile da battere, dato il numero elevato di variabili e combinazioni possibili.


Gli imprevisti sono all'ordine del giorno nelle corse di cavalli: un cavallo può infortunarsi, un fantino può cadere, e persino i campioni possono avere prestazioni imprevedibili senza ragioni apparenti.

L'ippica è spesso descritta come una "roulette animata," un gioco dominato dalla casualità e dalla natura.


Warwick Bartlett, esperto consulente in betting ippico, ha dedicato anni allo studio di questo settore e ha concluso che "se scommetti sui cavalli, perderai soldi nel lungo periodo."

Bill Benter aveva qualcosa da dire a riguardo.

Circa 30 anni fa, ha sviluppato un sistema vincente che era in grado di individuare quote errate, permettendogli di ottenere consistenti guadagni.

La sua reticenza a parlare della sua incredibile storia e la sua evitazione dei riflettori potrebbero derivare da un senso di responsabilità nel non incentivare il gioco d'azzardo o nel preservare il suo business.


La sua storia, raccontata per la prima volta a Bloomberg da Bill Benter stesso nell'ottobre 2018, rimane una delle più straordinarie nella storia delle scommesse sportive, dimostrando che, anche in un contesto così imprevedibile, il talento e la dedizione possono portare al successo.


Ho condiviso queste dichiarazioni da parte di esperti del settore per evidenziare che, sebbene scommettere sulle corse di cavalli possa essere una fonte di divertimento e addirittura una passione per alcuni, è fondamentale adottare un approccio responsabile.


La storia di Bill Benter

Bill Benter, oggi prossimo ai 66 anni, porta con sé una ricca storia da raccontare. Originario di Pittsburgh, ha iniziato a coltivare la sua mente brillante studiando fisica al college.

La sua curiosità per il mondo lo ha spinto ad avventurarsi ben presto.

A soli 22 anni, ha preso una decisione audace, abbandonando l'Università per intraprendere una nuova avventura a Las Vegas.

Questo fu un passo che sorprese molti dei suoi conoscenti e familiari, considerando il suo notevole talento per la matematica.

La sua vita fu sconvolta da un libro che catturò la sua attenzione: "Beat the Dealer," scritto nel 1962 dal professore di matematica Edward Thorp.

Questo libro divenne un'icona tra gli appassionati di blackjack, grazie al metodo di conteggio delle carte sviluppato da Thorp.

Negli anni '70 e '80, isirò numerosi giovani a sfidare i casinò del Nevada, utilizzando abilmente questa tecnica.


L'incontro con questo libro ha segnato una svolta cruciale nella vita di Bill Benter, portandolo verso una straordinaria carriera nel mondo delle scommesse e dell'analisi statistica, culminata nelle sue epiche imprese nelle corse di cavalli a Hong Kong.

La sua storia è un esempio di come la passione e la ricerca di nuove opportunità possano condurre a risultati eccezionali.


Bill si trovò in una situazione incerta quando arrivò a Las Vegas.

Aveva un modesto impiego che gli garantiva appena 3 dollari all'ora, ma che gli consentiva di frequentare i casinò più accessibili, come l'El Cortez.

La sua "parcella" giornaliera dipendeva dal destino delle carte, e quando la fortuna gli sorrideva, poteva guadagnare anche 40 dollari al giorno.

Era un pesce piccolo in un oceano di squali, un individuo senza prospettive.

Tutto cambiò nel 1980, quando Bill stava presentando una domanda per un modesto impiego alle pulizie del McDonald's.

Fu in quel momento che incontrò un uomo che avrebbe cambiato il corso della sua vita da giocatore d'azzardo: Alan Woods, il capo di una squadra australiana di esperti nel conteggio delle carte, appena sbarcata nel deserto del Nevada.


Le cose presero una piega radicale per Bill. Diventò uno dei migliori contatori di carte della città e iniziò a fare una fortuna, guadagnando circa 80 milioni di dollari all'anno.

La sua straordinaria abilità non passò inosservata nemmeno agli occhi dei casinò, ma soprattutto catturò l'attenzione di un'agenzia di investigazioni privata, che nel 1984 lo incastrò e lo fece aggiungere alla lista nera delle sale da gioco di Las Vegas.

Per Bill, questo fu un colpo al cuore, poiché si considerava, con ragione, un giocatore più abile della media che giocava in modo onesto.

La sua avventura a Las Vegas ebbe una conclusione amara, e così fu anche per Alan Woods.

Ma quale sarebbe il destino che li attendeva adesso?


La svolta nella vita di Bill iniziò proprio con quel ban, la sua mente geniale aveva bisogno di trovare una nuova direzione.

Woods lo guidò verso il suo destino.

Il giocatore professionista australiano conosceva i grandi pool di scommesse ippiche in Asia, in particolare quello gestito dall'Hong Kong Jockey Club, un luogo che da oltre un secolo aveva accolto i giocatori d'azzardo inglesi all'interno della colonia britannica.

A Hong Kong, le corse dei cavalli erano una vera e propria religione, soprattutto per i gamblers cinesi. Nonostante la popolazione fosse di circa 5,5 milioni di abitanti, le scommesse ammontavano a cifre che superavano quelle di tutti gli Stati Uniti, raggiungendo addirittura i 10 miliardi di dollari l'anno negli anni '90.

Le corse di cavalli a Hong Kong utilizzavano un sistema di quote pari-mutuel, che è un sistema di totalizzatore.

È importante fare una breve pausa nella storia per spiegarvi come funziona questo meccanismo.


Il sistema dell'Hong Kong Jockey Club è un sistema di scommesse ippiche basato sulle quote pari-mutuel. Questo significa che le quote non sono fisse come quelle offerte dai bookmaker di Las Vegas, ma vengono continuamente aggiornate in base ai volumi di scommesse effettuati su ciascun cavallo.

L'Hong Kong Jockey Club, al momento della storia, tratteneva il 17% delle scommesse, e i profitti del club venivano destinati a scopi benefici e allo stato sotto forma di tasse.

Questa quota rappresentava fino al 10% del gettito fiscale totale di Hong Kong, prima dell'inclusione della città nella Cina.

Per Bill, la sfida era titanica: doveva trovare un modo per superare quella percentuale del 17% trattenuta dal club.

Era come giocare in casa dell'avversario, un'impresa che sembrava quasi impossibile.

Senza rivelare troppo della trama, possiamo anticipare che il suo tasso di successo si sarebbe attestato intorno al 24%.

Per un genio matematico come lui, lavorare nel settore dell'alta finanza sarebbe stato un gioco da ragazzi, ma Bill voleva dimostrare a se stesso e al mondo intero di poter conquistare l'impossibile, di scalare le vette del mercato delle scommesse ippiche.


Bill Benter, desideroso di comprendere a fondo il mercato delle corse dei cavalli e le scommesse ad esso collegate, si rifugiò a Las Vegas e si impegnò a raccogliere ogni risorsa disponibile per approfondire la sua conoscenza.


Visitò il Gambler's Book Club, una sorta di istituzione nella città, e acquisì tutti i libri e sistemi riguardanti le scommesse sui cavalli scritti da giornalisti ed handicapper.

Questi sistemi non riuscirono a soddisfarlo.

Decise quindi di recarsi alla biblioteca dell'Università del Nevada, dove fece una scoperta che avrebbe cambiato il corso della sua ricerca.


Trovò un documento accademico intitolato "Alla ricerca di rendimenti positivi in pista: un modello logit multinominale per l'handicap delle corse dei cavalli."

Questo studio lo colpì profondamente poiché sostenne che il successo o il fallimento di un cavallo nelle corse poteva essere attribuito a una serie di fattori che potevano essere quantificati attraverso l'analisi delle probabilità.

Era un punto di svolta nella sua ricerca e nell'approccio al mondo delle scommesse ippiche.


C'erano molte variabili da valutare, tra cui la velocità del cavallo in linea retta, le dimensioni, il record di vittorie e l'abilità del fantino, tra molte altre.

Ogni variabile richiedeva una ponderazione accurata.

Gli autori del documento indicavano la strada, ma non potevano garantire il successo nell'uso di questa strategia.

Il nostro protagonista, tuttavia, vide un piccolo margine per essere ottimista e questo piccolo margine sarebbe diventato la chiave per la sua ricchezza futura.

Il suo algoritmo sarebbe stato in grado di tenere in considerazione ben 16 fattori che potevano influenzare l'esito di una corsa.

Bill Benter imparò da solo, poiché all'epoca non esistevano tutorial su Internet, ad utilizzare la statistica avanzata, a scrivere codice e a sviluppare software per computer, tutto davanti a uno schermo nero e verde.


Nel frattempo, il suo socio, Woods, si recò a Hong Kong e gli inviò una pila di annuari contenenti i risultati di migliaia di corse.

Questo fornisce loro un database solido da cui iniziare a condurre simulazioni.

Benter assunse due collaboratrici per mantenere aggiornato il database e concentrò i suoi sforzi nello sviluppo del codice.


Ci troviamo all'alba della creazione dell'algoritmo più famoso nella storia delle scommesse ippiche. Faremo un secondo approfondimento dove esploreremo nel dettaglio le imprese di Benter e Woods e come funzionava questo straordinario algoritmo.

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