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ARGOMENTI

MICHAEL MARCUS: DA 30K AD 80 MILIONI



Le storie di successo sono di solito affascinanti e coinvolgenti.

Ma non solo: possono risultare una grande fonte di ispirazione per molti, proprio come quella che vi andremo a raccontare oggi.

 

L'esperienze altrui possono costituire un tesoro sia per il trader alle prime armi che per quello più esperto.

Nel caso del principiante solitamente, infondono ispirazione, facendo capire loro che è davvero possibile avere successo in questo ambito. 

L’utente avanzato può trarne vantaggio sotto altri aspetti, trovando spunti operativi non ancora valutati in precedenza. 


Questo perché le storie di trading più popolari raccontano di strade impervie, di insuccessi che precedono grandi traguardi, della determinazione che prevale contro le difficoltà di un mercato spesso eccessivamente competitivo. 

Sono racconti che, nella maggior parte dei casi, veicolano un messaggio di riscatto e di rivincita sulla vita talvolta ingiusta. 

Tra le storie di trading più note e apprezzate, che fungono da faro per i trader di tutto il globo, risalta quella di Michael Marcus. 


La vita di Miachael Marcus

Bastano pochi dati per descrivere la sua figura:

Marcus divenne non solo il miglior gestore del gruppo, ma in dieci anni portò il capitale conferitegli in gestione a un incredibile multiplo di 2500 volte!

Michael Marcus, infatti, è il trader per antonomasia, colui che è riuscito a convertire - ovviamente non da un giorno all’altro - 30.000 dollari in 80 milioni. 

Da un capitale che può essere quello di un retail trader, è riuscito ad accumulare milioni di dollari.

Praticamente un primato, anche se confrontato con le performance di altri grandi trader di fama internazionale. 

Come ci è riuscito?

Per comprenderlo, dobbiamo narrare la sua vicenda.

La storia di Michael Marcus prende il via con una grande delusione. 

Si diploma nel 1969 e viene reclutato come analista di ricerca presso un’impresa di intermediazione. 


Poco dopo fa la conoscenza di un soggetto che si offre di amministrare i suoi fondi, promettendogli un incremento del 100% ogni quindici giorni. 

Ma i soldi non cadono dal cielo.

Michael Marcus è ancora un neofita, non ha esperienza di trading e nel mondo degli investimenti, forse un po’ troppo ingenuo. Così accetta… E perde tutto. 


Qui, però, si manifesta tutto il carattere di quest’uomo, quella forza morale che sarà per lui un patrimonio prezioso negli anni a venire.

 

Non si lascia abbattere.

Anzi: inizia a risparmiare di nuovo, si istruisce da solo, e torna a investire… E comincia a guadagnare. 


In questo periodo Michael Marcus incontra un altro trader, di un calibro completamente diverso. 

Un autentico maestro del trading. 

Anzi, una leggenda: è Ed Seykota di Commodities Group, dal quale Marcus ottenne consigli vitali per la sua gestione. "Ed Seykota era e rimane un vero e proprio genio, un uomo inimitabile e irraggiungibile.

Lo conosce grazie a sua moglie, che lavora come analista proprio in Commodities Corp, la futura Goldman Sachs. 

Seykota prende Marcus sotto la sua protezione e gli fornisce lezioni, indicazioni, consigli, suggerimenti.  Insomma, lo educa, diventa il suo mentore. 

Grazie a Seykota, Marcus impara a gestire il capitale ed i rischi che si possono correre quando si investe nel trading.


“Quello che ho imparato da lui è l'essenza stessa della gestione, oltre a una serie di qualità che penso mi abbiano completato anche come persona. Per esempio, riuscii a comprendere l'esatto significato della parola pazienza solo quando vidi Ed restare scoperto sull'argento per mesi e mesi, nonostante tutti pensassero che fosse imminente una risalita.”


Terminato il periodo da “allievo” Marcus inizia a fare sul serio e i risultati non tardano a manifestarsi. 

La sua corsa verso il successo inizia… Con i future del compensato. 


Marcus investe così 700 dollari nei future del compensato. Una scelta praticamente impeccabile: nel 1972, infatti, Nixon stabilizza i prezzi di alcune materie prime che stanno aumentando troppo rapidamente. 

La conseguenza di questa azione è l’aumento del prezzo del compensato, un materiale che ancora non era stato incluso nella lista di Nixon.


Marcus trasforma così quei 700 dollari in 1.200. 

Ed in seguito con la stessa operazione (ma su asset diversi) Marcus passa da un capitale di 24.000 dollari ad uno di 64.000 dollari.


Dopo questi successi, viene assunto alla Commodities Corp, diventando così collega del suo mentore.


Entro pochi anni, sarà in grado di snetirsi al suo stesso livello.

Anche perché è proprio durante l’esperienza in Commodities Corp, che presto sarebbe diventata Goldman Sachs, che Miachel è riuscito nell’impresa di realizzare la scalata da 30.000 dollari in 80 milioni.


Quali insegnamenti si possono trarre dalla vicenda di Michael Marcus? 


Prima di tutto, che è necessario evitare chi promette miracoli. 

Se fosse stato solo un po’ più cauto, non avrebbe mai accettato una promessa così rosea come quella del 15% ogni due settimane.


In secondo luogo, che una grande perdita iniziale, per quanto amara, non compromette nulla. C’è sempre l’opportunità di accumulare altro denaro e ricominciare da zero. 


Terzo: l’istruzione, soprattuto con il giusto insegnante, è un elemento fondamentale, probabilmente il più importante. 

Michael Marcus ha studiato intensamente e ha appreso quanto più possibile dal suo mentore Ed Sekyota. 


Come?

Leggendo la sua intervista nel manuale di Markets Wizard ad esempio. 

Lì viene sintetizzata tutta la sua filosofia di Marcus. 

Ecco alcune perle di saggezza, veicolate attraverso citazioni e massime.


Sulla mentalità appropriata 

“Credo che alla fine una perdita sia il miglior insegnamento.

Perdere, infatti, ti conduce al pessimismo, tocca aspetti particolari della tua sfera psicologica”. 


“Sono molto ricettivo, sono disposto ad accogliere evidenze difficili da accettare a livello emotivo, ma che so essere reali”. 


“Le emozioni sono importanti, non conosco nessun grande trader professionista che non ne abbia. Ad esempio, essere un trader richiede coraggio: il coraggio di tentare, il coraggio di fallire, il coraggio di trionfare, il coraggio di perseverare quando le cose si fanno difficili”. 


“Ogni tanto pensavo che avrei dovuto rinunciare a tutto: le perdite mi causavano molto dolore e frustrazione. 

In ‘Fidder on the Roof’ c’è una scena in cui il protagonista alza lo sguardo e parla con Dio. 

Avrei voluto fare lo stesso, alzare lo sguardo al cielo e chiedere a Dio: ‘Sono davvero così stupido?’. Probabilmente mi avrebbe risposto: ‘No, non sei stupido, devi solo persistere e continuare a fare quello che stai facendo con qualche accortezza in più”. 


“Quando fai trading, devi gestire due tipi di capitale: il capitale finanziario e il capitale psicologico. Se perdi il primo, fallisci. Se perdi il secondo, fallisci ugualmente. Proteggili entrambi con la stessa determinazione”.


Sulla gestione del rischio 

“Se hai dubbi su una posizione e non sai cosa stai facendo, esci. Puoi sempre tornare, se vuoi. La notte mi ha spesso portato consiglio. 

Sono uscito spesso dalle posizioni aperte, e il giorno dopo era tutto più chiaro”. 


“Il mio stile di trading in quel periodo assomigliava a quello del surfista. Cercavo di cavalcare l’onda nel momento giusto. Se non funzionava, uscivo immediatamente. Lo facevo continuamente e ogni volta rischiavo pochissimo.  Alla fine ho imparato ed ho trionfato”. 


“Nei punti chiave del grafico intraday ero solito entrare con posizioni molto più ampie di quanto potessi permettermi. 

Se la cosa non funzionava immediatamente, uscivo subito. 

Potevo farlo grazie a uno stop loss molto vicino al prezzo.

O il mercato partiva e correva, o ero fuori dal gioco”.


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