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MATCH ANALYST: LA FIGURA INDISPENSABILE PER OGNI CLUB SPORTIVO


match analyst

Le figure professionali dei match analyst sono divenute indispensabili all’interno degli staff tecnici di ogni squadra di calcio, nonostante la loro professione rimanga spesso in ombra e poco conosciuta.


La complessità per conseguire una vittoria in una partita di calcio ad alti livelli è spesso sottovalutata, questo vale allo stesso modo per molti altri sport.

La storia calcistica è caratterizzata da una serie di progressi significativi, con staff tecnici che si espandono e una miriade di strumenti innovativi a disposizione degli allenatori contemporanei.


Comprendere gli eventi di una partita, analizzare situazioni tattiche e gesti tecnici, adottare contromisure in risposta all’atteggiamento dell’avversario: queste sono solo alcune delle sfide che gli staff tecnici devono affrontare.


In questa battaglia per limitare l’elemento di casualità, la figura del match analyst emerge come una delle più interessanti e innovative degli ultimi anni.

Data però la natura di un ruolo come questo, che lavora nelle retrovie, i match analyst raramente ricevono l’attenzione dei media.


Per comprendere il valore di questa professione, è fondamentale esaminare il loro lavoro quotidiano e il loro impatto sulla vita di una squadra.

È importante notare che, allo stato attuale, la professione del match analyst non è ancora stata riconosciuta ufficialmente dalla Federcalcio e dalla FIFA.

Non esiste un patentino per i match analyst come per gli allenatori, motivo per cui esistono solo certificazioni private.


In Italia, poche società sono in grado di lavorare con club nazionali e internazionali nell’ambito dell’analisi video e della formazione dei match analyst attraverso corsi specializzati.

Queste società si occupano di formare professionisti che possano integrarsi negli staff tecnici di ogni tipo di squadra professionistica, dopo un’attenta selezione.


Negli anni, la domanda di match analyst e di membri degli staff tecnici è cresciuta esponenzialmente, a testimonianza dell’interesse crescente per questo tipo di competenze. Squadre come la Juventus vantano figure di spicco nel team di match analyst, come Riccardo Scirea, Domenico Vernamonte e Maurizio Trombetta, mentre per l’Inter troviamo nomi come Igor Quaia e Luciano Vulcano.


Alcuni allenatori incoraggiano il loro vice a partecipare a corsi di formazione, pur avendo a disposizione un match analyst, al fine di migliorare l’interazione tra questa figura e lo staff tecnico. Una formazione di questo tipo sarebbe estremamente utile anche per coloro che si occupano dell’analisi di una partita di calcio nel trading sportivo e per le società di gaming online.


Nonostante la loro presenza in ogni staff tecnico che si rispetti, i match analyst sono spesso trascurati.

Il loro ruolo è invece fondamentale: come un radiologo, il match analyst è in grado di diagnosticare problemi, ma non interviene direttamente.


Il match analyst è una figura professionale che combina competenze tecnologiche e calcistiche. Collabora con l’allenatore per analizzare l’avversario di turno (team studio), partite specifiche (match studio) e anche l’atteggiamento di singoli giocatori e delle sedute di allenamento.


Grazie all’utilizzo di software che permettono di studiare i video delle varie partite, i match analyst devono rispondere alle esigenze dell’allenatore, supportando il suo lavoro con relazioni che facilitano la preparazione della partita successiva, il lavoro sul campo e l’atteggiamento tattico della squadra.


In altre parole, la match analysis è l’analisi oggettiva (e non emotiva, come spesso è quella degli allenatori) e supportata da strumenti tecnologici di ciò che accade in campo.

Questa disciplina è nata alla fine degli anni '50 in Inghilterra con Charles Reep, il primo allenatore che iniziò a raccogliere video della prima divisione britannica per analizzare l’atteggiamento tattico delle squadre e cercare di stabilire se esistesse una relazione tra il numero di passaggi completati e quello dei gol prodotti.


Questo tipo di analisi ha proceduto di pari passo con lo sviluppo della statistica applicata al calcio e giunto ai nostri giorni anche attraverso il lavoro di Valeri Lobanovski, il primo a introdurre l’utilizzo dei computer, e Arrigo Sacchi, a cui si deve l’utilizzo costante e metodico dei video nella preparazione del match.


L’esplosione delle pay-tv negli anni '90 e il progresso tecnologico hanno permesso ai tecnici di tutto il mondo di avere a disposizione nei propri pc (o iPad) tutte le informazioni necessarie per affrontare al meglio l’avversario.

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